I denti devitalizzati oppure il cui nervo è “morto” spontaneamente, sviluppano una pigmentazione che li rende più scuri rispetto agli altri elementi presenti in arcata.
Spesso, soprattutto se il dente è un incisivo, l’inestetismo che si viene a creare è motivo di disaggio psicologico che potrebbe influenzare la vita sociale della persona, soprattutto se in giovane età.
Tramite lo sbiancamento dentale interno si riesce a recuperare il colore bianco del dente.
Lo sbiancamento è un trattamento cosmetico e conservativo, che non danneggia il tessuto dentale. I materiali che si usano, a base di perossido, il quale è in grado di ossidare i legami chimici delle sostanze responsabili della colorazione dei denti e rendergli più bianchi.
Questo processo, come sui denti vitali, può coinvolgere i denti necrotici, dopo adeguata verifica dell’integrità del sigillo apicale da parte del professionista.
La tecnica consiste nell’inserimento del prodotto sbiancante all’interno della camera pulpare per ossidare le sostanze cromogene dall’interno.
Il risultato estetico si ottiene generalmente nel arco 2 – 5 sedute.